La storia di Hill Bar

I sacchi di iuta, del peso di 50 kg ciascuno, sono ammassati sulle banchine.
Sono pieni di grani di oro nero che, fino a poco tempo fa, galleggiavano nel bianco lattiginoso del loro frutto prima di essere separati da esso a diverse leghe dalla costa europea.
Centinaia di anni fa, a un oceano di distanza, con 4 di questi semi si poteva comprare una zucca, con 10 un coniglio, con 12 una notte con una concubina e con 100 uno schiavo.

È la storia di un viaggio.
Un viaggio nel viaggio, che mescola passato e presente, avventura e tradizione, esperienza e avanguardia in un’alchimia perfetta.
Questo viaggio si chiama Hill Bar.

Il cioccolato Hill Bar è una sintesi intelligente e amorevole di sapori essenziali. Si tratta di un’attenta selezione di materie prime e primarie. Mappe sensoriali che ci riportano all’inizio di questo viaggio; giovani memorie olfattive.
Hill Bar è Corrado Barberis: la sua formazione, le sue scelte.

Potremmo raccontare la storia di come ha iniziato la sua vita da gourmet e buongustaio nel 2013 con l’apertura della gelateria Gelato & Coffee in Rue Basse a Vieux-Lille, o di come il primo cioccolato fuso, che ha lasciato colare sui suoi gelati artigianali per creare la tradizionale stracciatella italiana, sia diventato il biglietto unico del suo viaggio verso una vita da cioccolatiere.
Sarebbe un errore, perché questo viaggio inizia molto prima.
Molto, molto, molto prima.
Tutto è iniziato con la tazza di cioccolata calda che ogni cittadino di Torino poteva sorseggiare.
Tutto ebbe inizio con il blocco commerciale imposto da Napoleone al mercato inglese, che seguiva le rotte verso le Americhe e costrinse i raffinati pasticceri torinesi a sostituire parte del cacao con la nocciola Tonda Gentile delle Langhe per creare la prima pasta gianduia.
Tutto è iniziato con il primo cioccolato solido che è diventato un cioccolatino e si è sciolto in bocca a quel palato prima piemontese e poi italiano.
Inizia con il giovane Corrado Barberis, che cresce convinto e certo che tutto questo, la qualità, l’autenticità, l’esperienza e l’eleganza, siano valori assoluti, e continua con un uomo che si è lasciato scegliere dal cacao a condizione di onorarlo in tutti i suoi aspetti.
Il processo bean-to-bar, insieme a una lavorazione attenta e scrupolosa, era la scelta più naturale.

Gli stessi sacchi di juta che un tempo venivano caricati sui carri diretti alle cucine delle corti europee, oggi arrivano nel laboratorio artigianale di HillBar a Villeneuve d’Ascq, dove vengono aperti da Corrado e dal suo team. Qui, ogni fagiolo viene ricevuto e controllato per garantire che solo la materia prima migliore e non danneggiata sia destinata alla produzione.
I chicchi, selezionati uno per uno, vengono poi tostati, decorticati e macinati con zucchero per almeno 72 ore e sottoposti a tutte le altre delicate fasi della trasformazione da chicco a barretta (concaggio, maturazione, temperaggio, stampaggio, ecc.).

Le visioni di Corrado si trasformano così in deliziose e colorate confezioni di raffinatezza contemporanea. Come non essere attratti.
La vera esperienza, però, sarà aprirli e lasciarsi incantare dal loro contenuto: una tavoletta di brillante cioccolato ottenuto dal cacao più puro, mescolato con zucchero di barbabietola biologico e lavorato secondo la tradizione per preservare tutte le sue qualità originali. Nient’altro! Ce lo dice lui stesso.